Labbra: simbologia e canoni di bellezza
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23 Maggio 2022Quali risposte, giudizi ed emozioni mi aspetto in relazione al mio modo di presentarmi?
Quali emozioni vivo nel presentarmi agli altri?
Cosa sto cercando di offrire al mondo attraverso il miglioramento estetico che cerco?
Dovresti sempre porti queste domande, quando investi le tue energie in scelte che riguardano te stessa, la bellezza del tuo aspetto e la modalità con cui il tuo corpo – in ciò che va oltre la dimensione puramente estetica – si relaziona con l’altro.
Le pressioni sociali e culturali e gli standard di bellezza prestazionale rischiano infatti di alimentare il mito di una bellezza ideale, che genera ansia e insoddisfazione per la nostra corporeità.
I veleni che minano la bellezza
Sotto questo aspetto è quasi inevitabile che la bellezza, anziché migliorare il nostro stato di benessere, diventi fonte di disagio e origine di veri e propri “veleni” emozionali, quali:
- scarso livello di autostima
- vissuti di estraneità rispetto al proprio corpo
- rabbia per un corpo che non è come desideriamo che sia
- fissazione per un ideale irrealistico di bellezza ed eterna giovinezza
- illusione che basti un bel viso per essere felici
- ansia da prestazione
- percezione della bellezza come valore commerciale
Durante le mie sessioni di psicologia estetica possono emergere problematiche – anche importanti – associate proprio a questo vissuto, e che richiedono l’intervento di uno specialista. Tra queste:
- disturbi depressivi
- dismorfofobia
- controllo compulsivo del proprio corpo
- problemi sessuali
- fobia sociale
- disturbi alimentari
- autolesionismo
“Bene sì alla percezione soggettiva, senza dimenticare che è importante saper percepire correttamente e oggettivamente, così da poter valutare cose, persone e situazioni in modo congruo.”
Il comportamento estetico: riaprire le sensazioni
La cultura di massa proietta l’idea ossessiva del corpo femminile: questo è uno dei motivi per cui la bellezza spesso rischia di essere nevrotica e caricaturale, slatentizzando o aggravando possibili disturbi clinici come i disturbi alimentari, il narcisismo, l’alterazione dell’immagine corporea. In questo modo il corpo diventa un vestito manipolabile e strumentale agli obiettivi che vogliamo raggiungere, mentre dobbiamo imparare a sentire e percepire quelli che sono i nostri veri desideri e bisogni più profondi. La mia missione di psicologa estetica attraverso il metodo che ho messo a punto Senti, Nutri, Ama, è proprio quella di aiutarti a percepire un corpo abitato, connesso alle tue emozioni e soprattutto capace di entrare in relazione autentica con l’altro, dal momento che noi cerchiamo in primo luogo felicità relazionale, quindi desideriamo entrare in contatto con gli altri.
“I sensi ci trasmettono continuamente una moltitudine di segnali affascinanti e multiformi: saper cogliere la ricchezza e la bellezza di questi segnali è uno dei segreti di una vita ricca e piacevole.”
Nell’adottare un approccio più funzionale, che pone l’estetica nella dimensione della comunicazione e la sottrae a quella della prestazione, io posso scegliere di coniugare il mio essere e il mio apparire attraverso un linguaggio di un corpo aperto, consapevole, sociologico, quindi relazionale. Scegliere in questi casi è difficile, lo è sempre, soprattutto quando si tratta di noi: quello che ci rincuora è la consapevolezza che, nella pienezza della nostra consistenza, sta solo a noi dire “destra o “sinistra” al bivio, con una libertà che è già di per sé fonte di piacere. La consistenza è un funzionamento del Sé associato alla sicurezza in noi stesse, ovvero la sensazione di aver preso decisioni giuste e buone, sentendoci valorizzate e apprezzate. Ha a che fare con un’immagine di sé positiva, che ci fa sentire in armonia con il corpo che abitiamo e che con soddisfazione mostriamo.
Susanna Grassi, psicologa estetica
“In poche sedute posso aiutarti a sviluppare strategie percettive e comportamentali che nutrono il tuo benessere psicofisico e l’autostima.”