Ortoressia, vigoressia… I nuovi disturbi alimentari nelle adolescenti
1 Marzo 2024Ho sempre avuto la passione dei cavalli e ho finito con il farne un lavoro, la preparazione del cavallo a 360 gradi dal punto di vista fisico e psicologico. Poi da preparatore di giovani cavalli, nel tempo sono diventato tecnico federale di equitazione
Inizia così la mia chiacchierata con Maurilio Vaccaro, un amico straordinario con il quale condivido l’amore per i cavalli sentimento che per entrambi, con modalità e obiettivi diversi, è evoluto naturalmente nella dimensione lavorativa. Una persona eccezionale che ammiro molto e che credo possa aiutarmi a trasmetterti un messaggio di forza, continuità positiva, coraggio e gioia.
Un percorso di crescita senza fine
Ho sempre provato una profonda ammirazione per gli atleti para, i cui livelli di determinazione e voglia di vivere li portano a compiere imprese che definirei eroiche. Oltre al talento sportivo in questo caso c’è anche la volontà di condividere le proprie esperienze per aiutare gli altri: persone con disabilità, malati e tutta quella moltitudine che, pur essendo in buona salute, si sente incapace di superare le sfide della vita.
Trasformare la mia passione in lavoro mi ha aperto a un percorso di crescita senza fine. Soprattutto con i cavalli, quando ti lasci guidare dalla passione, il lavoro diventa un'esperienza di apprendimento infinita. Con loro, ogni giorno segna un nuovo inizio. La mia vita stessa riflette fedelmente questa incessante ricerca di nuove scoperte e inizi.
La storia di Maurilio
A 47 anni, Maurilio è stato coinvolto in un incidente causato da un tossicodipendente che si è schiantato contro la sua auto a 110 km/h con un veicolo rubato. Nonostante l'impatto devastante, è sopravvissuto, anche se è rimasto paralizzato dalla vita in giù. Piuttosto che di disgrazia, parla con convinzione di una sorta di grazia, poiché l’essere sopravvissuto ha segnato per lui l'inizio di una nuova vita. Mi confida:
Ogni difficoltà è un nuovo inizio, una nuova esperienza.
Quello che conta non è cadere, ma rialzarsi.
All'inizio, accettare la disabilità è stata una sfida enorme e il primo pensiero, confessa, è stato quello di porre fine alla sua vita. Non avrebbe mai immaginato di trovarsi in quella situazione. Quando Maurilio ha preso coscienza di non poter più muovere le gambe, ha pensato di non avere più alcun valore e si è sentito inutile. Questa sensazione è stata devastante per lui, considerando la sua natura iperattiva.
Successivamente, è stato trasferito in una struttura specializzata in Sicilia, dove nell’arco di otto mesi ha ricevuto l'aiuto necessario per affrontare la sua nuova condizione. Incoraggiato a partecipare attivamente a diverse attività sportive, come il tennis da tavolo, la piscina e il tiro con l'arco, ha imparato a percepirsi nuovamente abile e capace nonostante la sedia a rotelle.
Il suo unico desiderio era tornare a cavallo
Il suo unico desiderio era tornare a cavallo ma senza l’uso del bacino sembrava che non fosse possibile e che nessuno lo avrebbe mai autorizzato. Maurilio, da guerriero quale è, ha lottato per tornare a cavalcare, allenandosi intensamente sulle braccia per compensare l'incapacità delle gambe, fino ad ottenere la tanto ambita autorizzazione alla pratica equestre agonistica.
Vitale è stato per me il supporto di terapeuti professionali e competenti che mi hanno aiutato dal punto di vista fisico e psicologico. Sono sempre stato abituato a fare le cose da solo ma qui non ho vergogna nell’ammettere di aver avuto bisogno di aiuto e senza quell’aiuto non so dove sarei oggi.
Oggi Maurilio è un atleta del para-dressage che, in sella al suo cavallo Rolex, ha partecipato già a diverse manifestazioni internazionali fino a ottenere una possibile qualifica per le Olimpiadi di Parigi.
Voglia di Esistere e Non Mollare Mai
La mia associazione sportiva porta il nome ‘Voglia di Esistere e Non Mollare Mai’, poiché credo che la vita sia un dono prezioso e che le nostre scelte siano determinanti per viverla pienamente. Oggi mi rende felice tutto quello che faccio e che rende felice gli altri. Per me, è importante donare amore e dignità non solo ai cavalli, ma anche a coloro che ci si relazionano. Prima dell'incidente, lavoravo nella riabilitazione equestre con persone disabili, aiutandole a vivere meglio. Come responsabile per la Sicilia della FISDIR, oggi organizzo campionati per ragazzi disabili intellettivi e sostengo la nuova disciplina "INTEGRATI" della Fise, un modo per avvicinarli allo sport senza fini agonistici.
6 attitudini funzionali che la storia di Maurilio ci può ispirare
- Sentirsi
Imparare a percepire la propria interezza e il proprio equilibrio. Il nostro sé è intero.
Questo non è solo un problema per chi ha disabilità motorie, ma riguarda anche molte persone fisicamente integre che si sentono spezzate dalle proprie fragilità e dalle sfide quotidiane. Questo senso di frattura può essere temporaneo o persistente, a meno che non ci dedichiamo a lavorare su noi stessi per ritrovare quella stabilità che ci rende completi. Si tratta di un viaggio alla scoperta del nostro sé più autentico e profondo. - Affrontare il giudizio
I primi a non doverci etichettare siamo proprio noi. Accogliere tutti i lati di noi attraverso l’autocompassione. Accettarci con le nostre imperfezioni ci permette di preservare la curiosità verso ciò che la vita ha da offrire, mostrandoci senza maschere e senza timori. La vera differenza non è tra chi ha "difetti" e chi non ne ha, ma tra chi si ama e chi non si ama. - Continuità positiva e progettualità
I traumi possono spezzare la nostra continuità positiva e farci perdere la speranza, vittime di un destino al di là del nostro controllo. Il desiderio di metterci alla prova con attività o compiti che ci fanno sentire protagonisti e fieri dei nostri successi ci aiuta a ricostruire questa continuità positiva. Piccolo a grande che sia, è importante avere uno scopo: più difficile è raggiungerlo, maggiore sarà la soddisfazione che proviamo, rinforzando la nostra fiducia nel poter realizzare la vita che desideriamo. - Resilienza
La resilienza è il processo di adattamento alle avversità, ai traumi e ai momenti difficili, dove ci si rialza per dare un nuovo senso alla propria esistenza. Non è solo forza, ma anche capacità di accettare le proprie fragilità e sentire la forza in esse. - Gratitudine
La gratitudine è un'abilità preziosa, spesso appresa dopo la perdita, che va coltivata come un muscolo: più la esercitiamo, più diventa forte. Troppo spesso diamo per scontato ciò che abbiamo, invece dovremmo imparare a riconoscere i doni della vita senza lasciarci trascinare dalle polemiche e dalle situazioni negative. La semplice frase "sii grata per ciò che hai" può diventare un salva vita.
Riaccendere la passione
Questa chiacchierata è dedicata in modo speciale a chi ha perso la speranza e cerca il modo di riappropriarsene, a chi vuole riscoprire la passione per l'esistenza, ovvero quella che il mio caro amico Maurillo chiama "voglia di esistere". Di questi tempi molti sono coloro, anche giovani, che hanno smarrito questa volontà, quell'energia che ogni giorno ci spinge a scoprire qualcosa di nuovo.
"Voglia di esistere" è un motto che dovrebbe appartenere a ognuno di noi, mentre purtroppo, e troppo spesso, ci troviamo immersi in un turbine di malessere e perdiamo di vista le cose importanti.
Susanna Grassi, psicologa
“In poche sedute posso aiutarti a sviluppare strategie percettive e comportamentali che nutrono il tuo benessere psicofisico e l’autostima.”