RIACCENDERE LA SPERANZA

Riaccendere la speranza

“Cosa mi piace del lavoro sugli adulti? Riaccendere la speranza. Spesso mi trovo davanti a persone rassegnate che hanno smesso di credere nel cambiamento e che non sognano più. Persone disilluse, ferite o semplicemente vittime dell’abitudine.”

Susanna Grassi

UNA GUIDA ALLA MERAVIGLIA

Il cuore delle mie sessioni terapeutiche

Nelle mie sessioni di psicoterapia il lavoro più bello è quello sullo stupore e sulla meraviglia. Gli impegni di una vita sempre più carica di responsabilità ci portano spesso ad assopire - se non anestetizzare - i nostri sensi, privandoci della capacità di guardare il mondo con gli occhi della scoperta.

Occhi che desiderano vedere, percepire il bello e pronunciare quel OHHH che da bambine ci veniva così facile.

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I malesseri che più mi vengono riportati:

Gestione dell’ansia e allentamento del controllo
ALLENTAMENTO DEL CONTROLLO
L’ansia è un’emozione naturale, di per sé utile all’adattamento. Può diventare patologica quando diventa eccessiva e quando compromette il nostro stato di benessere e di salute. Sempre di più oggi avvertiamo la necessità di avere il pieno controllo su di noi, sugli altri e sugli eventi. Tutto ciò che non è sotto il nostro rigido controllo ci genera malessere.
Il più delle volte alla base di questo bisogno c’è la paura. Cercare di controllare le cose in modo ipercritico e intransigente diventa infatti il nostro modo per affrontare la paura.
L’ansia viene sperimentata quando crediamo di essere esposti ad una minaccia o ad un pericolo, un pericolo che non necessariamente è concreto e reale tanto che l’ansia è generata più da ciò che potrebbe succedere che da ciò che sta succedendo e ci fa vivere in un costante stato di allarme e vigilanza.
In questo caso il nostro corpo ci manda dei segnali importanti che è bene saper riconoscere: aumento della frequenza cardiaca, respirazione alta e affannosa, sudorazione eccessiva, muscoli in iper tensione, dolore al torace, difficile digestione, insonnia. Qui di grande utilità un percorso di psicoterapia in cui si lavora sull’allentamento del controllo, la capacità di lasciare, di stare nel momento, di sentire e attraversare la calma. Molto utili le tecniche di psicoterapia corporea.
Come uscire da una dipendenza affettiva

RELAZIONI TOSSICHE
La Dipendenza Affettiva è a tutti gli effetti una dipendenza comportamentale che si può sviluppare quando si instaura una relazione con una persona che ci manipola e limita la nostra libertà, tanto da farci sentire intrappolate in una prigione dolorosa da cui non riusciamo ad uscire e che arriva compromettere gradualmente la nostra autostima e la nostra consistenza.
Questo tipo di relazione si basa su dinamiche di controllo, possesso e bisogno continuo di rassicurazione che ci portano a minare la nostra autonomia, per paura di perdere il nostro partner. Ecco perché vengono definite “relazioni tossiche”.
Come per tutte le forma di dipendenza la cura e il supporto terapeutico da parte di uno psicologo risultano necessari affinché si possa lavorare su quei funzionamenti che risultano alterati e che spesso sono il frutto di esperienze antiche disfunzionali. Il recupero e il rafforzamento positivo di questi funzionamenti ci consentirà di costruire relazioni sane basate su rispetto e reciprocità.

Supporto psicologico durante e dopo la separazione

QUANDO FINISCE UNA RELAZIONE
La separazione è uno degli eventi più stressanti e dolorosi a cui possiamo essere sottoposti, soprattutto in quei casi in cui ci sono di mezzo anche i figli. Il   in questi casi è essenziale per poter ritrovare un proprio equilibrio, saper dare un significato alle emozioni che si provano, e conciliare il proprio rancore con il senso di responsabilità, in primis genitoriale, in caso di figli.
Affrontare con consapevolezza la fine di una relazione importante è estremamente complesso perché si innescano dinamiche frutto di emozioni negative, spesso difficili da gestire, come la rabbia, l’odio, il senso di colpa, il desiderio di vendetta (soprattutto nei casi di tradimento).
Fondamentale poi lavorare sulla propria rinascita. Spesso la separazione viene accompagnata da crollo dell’autostima e sentimenti di autosvalutazione oltre che da emozioni di paura e incertezza sul futuro.
La sensazione di fallimento è molto comune e va elaborata con l’aiuto di un terapeuta, affinché si possa tornare a sentirsi sufficientemente forti da desiderare di rimettersi in gioco, da nutrire una continuità positiva che ci consenta di sentire di meritare una nuova relazione o comunque una nuova vita fatta di amore, gioia e serenità.

Sostegno alla genitorialità

ESSERE GENITORI OGGI
Fare i genitori è il mestiere più difficile del mondo”. Non esistono guide o manuali di istruzione. Esistiamo noi con le nostre emozioni, i nostri bisogni e con i nostri modelli appresi. Cosa lo rende così difficile? Il desiderare, più o meno consapevolmente, che il figlio cresca e agisca così come noi vorremmo e ci aspettiamo. Ma i figli sono individui diversi da noi e come tali vanno compresi e rispettati.
Un figlio ci mette spesso di fronte alla nostra imperfezione (naturale) e fa emergere emozioni che generano vergogna e senso di colpa. Tutto normale.
Per essere bravi genitori dobbiamo in primis ammettere la nostra infallibilità, perdonarci quando ci accorgiamo di aver sbagliato. Essere dei bravi genitori significa fare del proprio meglio ogni giorno con empatia e amore.
Significa vedere i nostri figli per quello che sono, proteggerli, lasciarli liberi di sperimentare e sperimentarsi, valorizzarli, contenerli, ascoltarli, osservarli. Ma ciò non è sempre facile perché oltre a loro esistiamo noi e a volte non ce la facciamo. Per questo un supporto psicologico si rivela di grande utilità. Quando ci si alleggerisce di pesi troppo elevati da sostenere da soli si è poi in grado di rafforzare la propria identità genitoriale e di trovare chiavi di comunicazioni diverse coi propri figli.

Sostegno alla maternità

IN ATTESA DI UN BAMBINO
La maternità rappresenta uno dei momenti di transizione più importanti per una donna e che coinvolge tutta una serie di aspetti valoriali e identitari che, in alcuni casi, possono portarci a non riconoscerci più̀, con forti implicazioni sul personale benessere e sul nostro equilibrio psicofisico.
Ognuna di noi vive questo momento di cambiamento in modo diverso e non esiste un giusto o sbagliato.
Possono emergere emozioni positive di gioia e speranza così come emozioni negative di intensa ansia, paura o tristezza che generano senso di colpa e di inadeguatezza.
Nei nove mesi di gestazione passiamo dall’essere un individuo a sé, dai confini corporei ben definiti e conosciuti, all’essere una madre che porta in grembo un bambino, imparando a convivere con un corpo che funziona per due, che è abitato da due persone.
Anche in questo caso è utile farsi aiutare da una psicologa per non sentirsi sole e per abbattere il giudizio critico che spesso abbiamo sui noi stesse. Ogni emozione va contestualizzata e accolta, imparando a gestirla, affinchè anche il nostro bambino possa beneficiare della nostra recuperata serenità.

Accompagnamento alla menopausa

IL CORPO CHE CAMBIA
La menopausa costituisce un momento nella vita di noi donne in cui i cambiamenti che avvengono a livello corporeo, psicologico e sociale hanno un forte impatto sul nostro benessere e sul significato che gli attribuiamo. Diverse sono le tecniche di psicoterapia che ci possono aiutare in questa delicata ma pur sempre affascinante fase della vita.
Ci ritroviamo a fronteggiare cambiamenti radicali di prospettiva, incentrati prevalentemente sui vissuti legati al declino della fertilità e della femminilità.
Il mutamento dell’immagine corporea, la perdita della funzione riproduttiva e la percezione di un corpo che invecchia (sostenuta spesso anche da malesseri e disagi) possono provocare ferite narcisistiche e sentimenti di inutilità.
È importante stimolare la consapevolezza di questa fase di transizione e far sì che venga associata ad un momento positivo di crescita personale, perché di questo si tratta: di una rinascita.
Il riconoscimento e l’accettazione della propria vulnerabilità, la capacita di riproporsi in una nuova versione di sé sfruttando appieno le proprie potenzialità e riscoprendosi ancora vitali nel gioco, nella sperimentazione e nell’intimità, ci aiuta a superare questo periodo e viverlo con maggior serenità e armonia.

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RITROVARE UN RAPPORTO SANO CON SE STESSE

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